Colleghi, reti e ricerca del lavoro

Sintesi dell'articolo di Saygin, Weber e Weynandt (2014)

Panoramica dell'articolo

Saygin, Weber e Weynandt (2014) analizzano l'influenza delle reti sociali di origine lavorativa sui risultati della ricerca di impiego per i lavoratori licenziati a seguito delle chiusure aziendali.

Utilizzando dati amministrativi completi dai registri austriaci della previdenza sociale, che coprono 151.432 lavoratori licenziati da 27.960 aziende in chiusura tra il 1980 e il 2007, gli autori definiscono le reti sociali sulla base degli ex-colleghi con cui i lavoratori licenziati hanno condiviso un luogo di lavoro nei cinque anni precedenti il licenziamento.

Approccio metodologico

Gli autori esaminano gli effetti della rete da due prospettive complementari:

  1. Prospettiva del lavoratore in cerca di impiego: Come le caratteristiche della rete (dimensione, tasso di occupazione, tipologia di aziende) influenzano i tassi di ricollocamento e i salari

  2. Prospettiva dell'azienda che assume: Come i collegamenti con ex-colleghi influenzano le probabilità di assunzione

La loro strategia di identificazione confronta lavoratori licenziati dalla stessa azienda in chiusura ma con diverse caratteristiche di rete, consentendo di isolare gli effetti di rete da altri fattori confondenti.

Risultati principali

Classificazione

Questo articolo può essere classificato come:

Contributo alla revisione della letteratura

Questo articolo offre contributi significativi alla comprensione delle reti sociali nei mercati del lavoro, distinguendo tra diversi meccanismi di trasmissione dell'informazione. L'approccio innovativo a doppia prospettiva (esaminando sia i cercatori di lavoro che le aziende che assumono) fornisce evidenze convincenti che le referenze lavorative costituiscono il canale primario attraverso cui operano le reti, piuttosto che un semplice scambio generale di informazioni.

La scoperta che la qualità della rete (tipologia di aziende in cui lavorano i contatti) è importante quanto la quantità della rete (quota di contatti occupati) avanza la nostra comprensione del funzionamento delle reti. Ciò ha importanti implicazioni per i modelli di dinamica del mercato del lavoro e per le politiche mirate ai lavoratori licenziati.

Inoltre, i risultati sull'eterogeneità degli effetti di rete mettono in discussione la convinzione convenzionale che le reti informali avvantaggino principalmente i lavoratori meno qualificati. Al contrario, gli autori dimostrano che i lavoratori altamente qualificati, autoctoni e più anziani traggono maggior valore dalle loro reti professionali, suggerendo importanti sfumature su come diversi gruppi demografici utilizzino il capitale sociale nella ricerca di lavoro.

Riferimento bibliografico

Saygin, P. O., Weber, A., & Weynandt, M. A. (2014). Coworkers, Networks, and Job Search Outcomes. IZA Discussion Paper No. 8174. Institute for the Study of Labor (IZA). Verifica se è disponibile online.

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Giampaolo Montaletti

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